[...] come fa questo amore che dall’ansia di perdersi ha avuto in un giorno la certezza di aversi.

La storia che segue è di pura fantasia.
Personaggi e fatti sono totalmente inventati.

La foto ritrae me, il fotografo è un caro amico, Guido Cantone www.guidocantone.it

Questa è la terza di una serie di storie che vedono come protagonisti degli oggetti kinky, quindi appartenenti alla sfera del bdsm.
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"Stai ferma"
Era questo che girava da circa mezz'ora nella testa di Laura.
"Stai ferma".

"Stai ferma"
Continuava a ripetersi, perché così le era stato detto.

Laura ha 30 anni, è una donna indipendente e in carriera. Ha iniziato da piccolissima ad esplorarsi, ma non aveva mai approfondito troppo.. paura di conosce una nuova parte di se stessa forse.
Andrea ha 28 anni invece, è un uomo sempre indaffarato, un'artista. Crea per se e gestisce mostre anche di altri artisti.. dipinge, ama la fotografia e creare sculture col pongo. Sì col pongo, un po' come i bambini.

Laura ed Andrea si sono conosciuti ad una mostra di sculture di un'amica di lei, lui curava l'allestimento. Si sono annusati, piaciuti e forse amati nel giro di pochissime ore.
La loro relazione è iniziata così...

Guardavano entrambi una scultura di Elena, l'amica di Laura. Si trattava di una ballerina alla Degas con un piccolo difetto ad una gamba. Entrambi giravano attorno alla scultura, cercando di capire cosa non andasse. Lo scambio di sguardi è stato come una scintilla, come se insieme avessero connesso tutto e trovato il difetto. Una banalità insomma.
Andrea ha così deciso di iniziare una conversazione con Laura, chiedendole subito se conosceva Elena. Iniziarono così a chiacchierare di Elena, della personalità di Elena e di come riuscisse a rendere certi dettagli fulcro inaspettato di un'opera d'arte. Laura racconta di quando con Elena da piccole creavano le prime sculture, nonostante non fosse poi così brava come l'amica.
Andrea subito dopo le racconta invece di come abbia "scoperto" Elena come artista, per caso su Instagram e di come si sia lasciato affascinare dalle sue ballerine.

I due iniziano a chiacchierare sempre più con disinvoltura, piano piano, come se si conoscessero da anni. Decidono così di lasciarsi il numero di telefono, per risentirsi presto.

Laura saluta tutti e scappa via, l'aspetta un volo per NY.

Sono le 04.37 a NY, riceve un messaggio. Sono passati giorni da quando ha conosciuto Andrea.
"Come stai?" c'è scritto...
Assonnata risponde: "Ciao Andrea, io bene. Indaffarata con il lavoro, domani rientro a Milano finalmente"
A. "finalmente? non ti piace NY?"
L. "non riesco mai a godermela, vengo qui spesso e solo per lavoro, tu? mai stato?"
A. "Si, anni fà con i miei, non è la mia città ideale, ma l'ho trovata stimolante"

05:52 entrambi sono ancora lì a chiacchierare come due adolescenti.

Milano, ore 21:00. Due giorni dopo.
Andrea: "Rientrata a Milano?"
Laura: "Ciao, sì sì, sono già tornata nel mood milanese, come stai?"
A. "Ti va di vederci tra un'oretta?"
L. "Volentieri. Dove? ore?"
A. "Se ti va puoi raggiungermi in zona Lambrate"

Andrea vive in un loft molto grande; vive praticamente nel suo studio, dove dipinge e crea le sue opere. Un loft molto luminoso, con le pareti color ghiaccio. Le luci sono sempre molto soffuse, tranne sotto al soppalco, nell'angolo in cui lavora.
La casa è molto grande e dispersiva, grandi spazi vuoti. L'arredamento è tutto bianco, tranne che per lampade, tappeti e tende che invece sono scure.
Laura arriva alle 22.07. Suona. Entra nel grande cortile e percorre una stradina molto lunga. è parecchio buio. Andrea la guida al telefono.

La porta è socchiusa, si vede un piccolo fascio di luce. Bussa ed entra.
Andrea è seduto su una grande poltrona bianca. Accanto a lui un Arco di Castiglioni originale.

"Stai ferma" le sussurra, lei lo guarda e sta per dire qualcosa, ma lui ripete "Stai ferma".
Laura decide di stare immobile.
Lui si alza, chiude la porta dietro di lei e le sussurra "Apri la bocca", le fa indossare un divaricatore in acciaio.

Laura è parecchio confusa, non sa se scappare o se restare.
La sua testa le manda segnali strani, da un lato ha paura, dall'altro la cosa forse la eccita un po'.

Andrea le gira attorno come farebbe uno squalo vicino ad una succulenta preda. La guarda come nessuno l'aveva mai guardata, come se non riuscisse a toglierle gli occhi di dosso, come se fosse il miglior boccone di un pasto prelibatissimo.
E' uno sguardo basso e fisso.
All'improvviso di ferma davanti a lei, la guarda negli occhi e le dice "Stai ferma", con un tono estremamente severo.
Laura inizia a sentire l'eccitazione.
Andrea la spoglia dicendole "Devo per forza spogliarti, non vorrai mica sbavarti addosso!?"
Lei annuisce.

Ora Laura è nuda, con solo l'intimo... della lingerie vintage degli anni 20 regalatale da un caro amico gay che conosce i suoi gusti e che ogni volta che la vede le regala questo genere di intimo.
Andrea è quasi stupito dalla classe della ragazza, non si aspettava tutta questa cura dei dettagli.
"Mettiti giù a 4 zampe, appena raggiungo la mia poltrona puoi raggiungermi".

La ragazza esegue alla lettera le indicazioni.
Andrea le toglie il divaricatore e lei immediatamente sente un grande sollievo alla mandibola... non aveva percepito il dolore mentre lo indossava, ma ora che glielo aveva tolto sì.
Adesso è seduta a terra, si massaggia le guance, Andrea le accarezza la testa.
Vorrebbe bere, ma non sa se adesso è libera di parlare... guarda Andrea, che ora ha lo sguardo fisso nel vuoto. Decide così di toccarlo. Lui scatta come sorpreso dalla cosa e le sorride dicendole "Vuoi dell'acqua?"
"sì" risponde Laura.
Andrea si alza, riempie una ciotola e gliela mette a terra. Lei si avvicina, a 4 zampe e beve. Il ragazzo è ancora stupido dai gesti e dalle poche domande di lei... è come se per lei non fosse la prima volta, come se fosse scontato.

Sono le 01.05 Andrea decide di mettere della musica molto bassa, i Moderat - Damage Done e dice "Balla, balla per me, come se dovessi conquistarmi, come se dovessi farmi arrapare".
Laura è molto eccitata dalla cosa, prova molta vergogna, ma sa di saperlo fare molto bene.

E' ancora in intimo, inizia a ballare, a muovere il culo, a girare lentamente su se stessa. Ballando scioglie i lunghi capelli color cenere, sono mossi. Sembra quasi uscita da Woodstock.
Eleganza, Classe, c'è qualcosa in lei che lui non riesce a smettere di osservare.

Laura decide così di avvicinarsi ad Andrea, ballando ancora, lo fa alzare e lentamente lo spoglia. Anche lei decide di spogliarsi completamente. A quel punto lui le ordina di andare su, di farsi trovare a letto con di nuovo il davaricatore in bocca, mentre sbava.
Poco dopo la raggiunge, ora è dietro di lei, la accarezza mentre lei e seduta sui talloni che si sbava addosso. Le infila le dita in bocca, le passa poi sul seno, sull'ombelico, nell'interno coscia.
Le toglie nuovamente il divaricatore, la fa mettere a 4 zampe e prende una cintura che era poggiata sulla sedia vicino al letto nella grandissima camera sul soppalco. La piega in due e le da un colpo sul sedere, le si gira e sorride.
Altro colpo leggermente più forse, lei si gira e annuisce.
Altri 3 colpi di fila, lei si gira e sorride.
"Adesso conta".
1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10... lei sta immobile rivolta in avanti, fiera.
Il suo sedere è caldo e rossiccio.
1, 2, 3, 4, 5, 6, un lamento. "Stai zitta" le dice, con lo stesso tono che aveva usato con l'ultimo Stai ferma... 7, 8, 9, 10 e lei crolla sul letto.
"A 4 zampe" le dice lui. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10..50!

Ora lei è stanca, ma ha un retrogusto di felicità addosso. Lui è lì, che dorme con una mano poggiata nell'interno coscia di lei. La luce dell'alba entra dalle finestre, Laura inizia a prendere sonno.
Non sa cosa sia accaduto, non sa se succederà ancora... ma stranamente non è fuggita dopo aver fatto sesso con l'ennesimo uomo. E' rimasta con lui a dormire.

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Il titolo è la citazione di una canzone di Fabrizio De Andrè Dolcenera

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