Stronic Drei, in moto con Rosita

Oggi Rosita si racconta attraverso Stronic Drei di Fun Factory.

Stronic Drei - Fun Factory

Si accomoda sul divano verde e le presento il suo partner di oggi: Stronic Drei.
Si osservano qualche minuto, si studiano, si rilassano.

Ora siamo sfiorate entrambe da un timidissimo raggio di sole del tramonto, Samar è dietro di me, con i suoi colori, i suoi fogli, i suoi occhi azzurri.

Rosita si sdraia e prende confidenza con il nuovo giocattolo blu petrolio, le forti pulsazioni di Stronic Drei si diffondono tra le sue gambe e rapidamente la sua mente richiama sensazioni conosciute, ma nascoste in ricordi lontani.

Sono le vibrazioni di una moto sulla quale ha viaggiato a lungo, quella di un amico di sua madre e di quando lui, sicuro, la portava in giro per i boschi. Ci parla della sensazione della sella stretta tra le sue gambe e di come segretamente cercasse il piacere.

Chiude gli occhi sulle ombre della sua fantasia...le righe del mio quadernino si riempiono come anche i fogli bianchi di Samar.


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Rosita si è appena ritrovata, al tramonto, in quello che sembra un hangar, l'ambiente è tutto grigio metallico e oscuro. La luce filtra dalle finestre alte.
Cerca "Il Capo”, una figura con la quale è venuta per contrattare uno scambio, un accordo per rimediare a un problema che non è stata lei a causare.
Ci sono diversi uomini, appena capisce chi tra tutta quella gente è il capo si avvicina ed iniziano a parlare. Lei gli dice di lasciare stare la sua amica, che sarà meglio per tutti comportarsi come se non fosse successo nulla. Ha in mano circa 2000€, e chiede se bastano per lasciare in pace quella ragazza.
Il Capo ride, insieme a tutti gli altri uomini nel capannone.

A quel punto inizia la paura, cerca di spiegarsi e cerca di convincerli che se loro faranno finta di nulla dalla loro parte nessuno divulgherà informazioni scomode.

Capisce che le sue parole sono vane, le sono addosso e le strappano i vestiti.
 
Si ritrova nuda legata ad una moto, una grossa e vecchia moto, ancora funzionante. Le mani sono bloccate dietro la schiena con del tape nero, mentre le gambe sono tenute forzatamente aperte agganciate a pesanti blocchi di cemento.
E' filmata, e percepisce di essere in diretta dalle loro conversazioni, forse su un qualche sito tipo cam4 ma per gente danarosa, forse russi.


Piange, pensa a cosa penserà la gente, a dove finirà quel video, alla sua reputazione.

La moto è accesa, scalcia, vibra, e le vibrazioni la fanno eccitare, percepisce d'essersi bagnata. "Prima o poi finirà" pensa, si ritrova a sperare anche di avere un orgasmo, se ne vergogna… Ma no, gode, gode e non viene.

E' buio adesso, le luci del capannone si accendono, alcune sono forse fulminate, ma tutte quelle sopra di lei funzionano perfettamente. Percepisce della professionalità in quello che le sta accadendo, in come tutto lì dentro sia messo bene in piedi.
Sente la moto singhiozzare, pensa a quanto sia stata stupida facendosi abbindolare dalla sua amica, ancora una volta.
Pensava di avere qualcosa con la quale trattare, delle informazioni, invece adesso con quel video sarà ricattabile, potrebbe rovinarle la vita.

La moto viene spenta, subito dopo anche le luci, mentre lei resta lì tutti gli altri escono ordinatamente. Urla e scalcia.

Le ore passano, sembrano giorni prima che la luce penetri nuovamente dalle alte finestre dell'hangar, sente fuori gli uccelli e deve fare pipì.
In lontananza il rumore delle moto arriva al suo orecchio, il Capo rientra con due persone, non parla. La slegano, le danno un pezzo di carta con su scritto qualcosa, lei è ancora nuda.
L'uomo le dice di non immischiarsi in cose che non la riguardano, perché ora avrà i suoi problemi a cui badare e poi la lasciano andare via.

Ora è nuda, in mezzo ad una strada di campagna, incazzata.
Inizia a camminare. Lo fa per ore. Pansa e ripensa a ciò che è accaduto, alla moto, al tape, alle luci, al video, soprattutto al video ed ancora una volta a chi lo vedrà, alla sua reputazione, ma in particolar modo si chiede quanti uomini si ecciteranno attraverso quel video. Quanti si toccheranno su di lei.

Vede una balla di fieno lungo le stradine che percorre, senza nemmeno sapere in che direzione stia andando, strappa con violenza il telo di plastica che la avvolge per coprirsi, questo graffia la pelle e puzza di marcio.
Si avvicina alla strada provinciale e ferma una macchina. La donna al volante insiste per portarla alla polizia, ma lei vuole solo andare in ospedale. Lì non le trovano alcun segno di violenza addosso. Professionisti, ha avuto a che fare con dei professionisti.

Rientra a casa terrorizzata dalla idea di dover dare spiegazioni, non trova nessuno. Si addormenta sul divano con ancora il bigliettino in mano.
Qualche ora dopo si risveglia, c’è qualcosa che deva fare e va, con altri 2000€, all'indirizzo segnato sul foglio.
Lì la aspetta un ragazzo col fare apatico e il comportamento freddo, conta il denaro e le dice di nuovo di badare ai suoi problemi e non a quelli altrui.
Rosita resta in silenzio, ascolta e poi va via...con ancora un solo tarlo in testa, domande che muoiono in gola le agitano il ventre: dov'è finito il video? quanti uomini hanno goduto guardandola lì, mentre gode sulle vibrazioni di quella moto?
Quante visualizzazioni ha fatto?



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A te cosa ha ispirato Stronic Drei?


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